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Famiglia ragazzi e televisione - Famiglia e nuovi media: tutta la famiglia dialoga con i media da protagonista

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TITOLO: Famiglia ragazzi e televisione - Famiglia e nuovi media: tutta la famiglia dialoga con i media da protagonista
AUTORE: Zita Lorenzi
CASA EDITRICE: 
PAGINE: 89
COSTO: 
ANNO: 1983
FORMATO: 
REPERIBILITA': biblioteca di Trento
CODICE ISBN: 



E' stato assai arduo recuperare questo scritto, alla fine mi è stato fotocopiato a pagamento da una biblioteca di Trento, l'unica ad avere una copra del libro.
Rispetto ad altri titoli della "pre-saggistica sugli anime dal 1979 ai primi anni 90" forse questo titolo risulta meno interessante, ma merita in quanto si pose numerose domande sul futuro della televisione ed il rapporto con i bambini, direi senza scagliare anatemi. 
Specifico che non l'ho letto tutto, solo passato in rassegna.
Ad oggi ho scovato ben 31 titoli che toccarono, più o meno ampliamente, la tematica degli anime, mai avrei pensato di arrivare a tre decine:


Lo spazio dedicato all'animazione giapponese è esiguo, solo due pagine, in cui si parla brevemente dell'Ape Maia e di Heidi.
Il saggio vuole indagare l'influenza dei nuovi media, compresa la tv, sui bambini, cercando di spiegare ai genitori e ai docenti come rapportarsi al suo potere, il tutto da un punto di vista cattolico praticante.
Il giudizio sull'Ape Maia è positivo, anche Heidi, tranne qualche riserva sullo sfruttamento commerciale del personaggio, è promossa.
La cosa che mi ha colpito è che, vistole blande critiche agli unici due anima trattati, si sarebbe dovuto massacrare tante altre serie che vedemmo fino al 1983.
Nulla su Mazinga, Goldrake e compagnia!
Senza contare che dubito che l'autrice fosse ignara delle polemiche della carta stampata (e non solo) contro i cartoni animati giapponesi, ma di tutto ciò non vi è traccia, pare che in Italia vedemmo solo l'Ape Maia e Heidi.
Inserisco qualche altra scan in quanto nel saggio vengono trattati anche i "nuovi media" e l'autrice cercò di guardare alche al futuro della televisione, ai suoi nuovi utilizzi "elettronici", fu abbastanza lungimirante.



Inserisco questa nota iniziale dell'autrice per cercare di comprendere meglio il taglio del saggio.




Da notare che per quanto riguarda Heidi si fa riferimento alla Germania Federale, quando non sarebbero mancati gli spunti italici, visto quanto la Sacis della Rai guadagnò grazie alla pastorella svizzera.
Heidi viene leggermente criticata per le ambientazioni non credibili, ma in fondo era un cartone animato e Takahata voleva proprio far risaltare la negatività della città in confronto alla montagna: 
industria vs natura
vivere male ed infelici vs vivere sani e felici

Chiaramente l'autrice non poteva conoscere il punto di vista di Isao Takahata.
Mi resta oscuro il motivo per cui, pur capendo che forse emotivamente e territorialmente l'autrice era più vicino ai paesi teutonici, pare che la Rai e la trasmissione italiana non esista... magari mi è sfuggito qualcosa sulla genesi del saggio.


E il futuro?
L'autrice si pose dei quesiti sensati, sebbene, per i miei gusti, si fa troppo riferimento alla chiesa (legittimamente!).







L'indice del saggio.

 


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