Proseguo la panoramica di articoli sui videogiochi da bar, nata dal post catalogo Enada del 1981 e proseguita con gli articoli del 78, 79 e 1980:
Stranamente l'unico anno in cui non ho trovato articoli sulla manifestazione Enada che si svolgeva ad ottobre è quello del catalogo, cioè il 1981, mi saranno sfuggiti quando li immagazzinavo senza sapere di preciso se sarebbero tornati utili.
Per il 1981 mostro un solo articolo, ed è del 24 aprile, in cui si comunica ai lettori che la Sapar, l'ente che organizzava l'Enada, cercava "vecchie" apparecchiature automatiche di divertimento per una mostra da tenersi alla manifestazione di ottobre (quella del catalogo linkato sopra).
Chissà se riuscirono a mettere assieme queste vecchie macchinette mangiasoldi, e chissà che fine fecero una volta terminata la mostra, oggi che valore avrebbero?
Non è la prima volta che mi imbatto nella rivista "Automat", che era la rivista della Sapar e si occupava proprio di questi marchingegni, ne ho trovata anche una, ma è dei primi anni 70, un po' fuori dal mio orticello temporale.
A proposito dell'Emeroteca Anime speso faccio presente che è un peccato che tante testate non siano facilmente consultabili, alcune non esistono neppure nelle emeroteche. "Automat, rivista italiana dell'automatico", fa parte di questo enorme bacino di fonti che non saranno mai più consultabili.
Immagino le annate dal 1977 ai primi anni 80 strapiene dei cabinati da bar, magari con articoli di approfondimento, tutto perso...
Di norma gli articoli su l'Unità erano più di commento, come questo del 10 gennaio 1982.
E' fin commovente leggere il giornalista adulto che si spende a favore dei flipper, il suo amore di gioventù, contro la novità delle "macchinette dei marzianetti", cioè i videogiochi, che stavano facendo crescere tutto il settore, visto che i bambini, che prima quasi non accedevano a giochi al bar, ora disponevano di oasi piene di suoni e colori a loro dedicate.
L'approccio di una parte dei giornalisti ai videogiochi fu il medesimo di quello ai cartoni animati giapponesi, lo si comprende quando si esalta la battaglia navale giocata in classe su un quaderno rispetto ai cabinati con le guerre navali.
Paragoni senza alcun senso.
Ieri, come oggi, i videogiochi più moderni sono pensati per le menti più versatili, cioè quelle dei giovanissimi, io non ci vedo nulla di male, nel 1982 era già sinonimo di qualcosa di losco.
Da notare che Packman viene chiamato Puckman, cioè il nome originale giapponese, chissà se fu un refuso o l'autore consultò del materiale promozionale nipponico.
Il giornalista annota che i personaggi più morbidi (kawaii) di questi videogiochi potevano avere lo scopo di attirare le bambine e le ragazze, per il mio campione personale non c'erano ragazze che giocavano ai cabinati, ci vorranno ancora alcuni decenni per far avvicinare il gentil sesso a questo stupendo mondo.
Di "Astro Blaster" si parla anche nel post del catalogo Enada, ed ho scoperto che fu un flop commerciale, pur essendo tecnologicamente innovativo:
Scopro che la legge mi avrebbe impedito di giocare ai videogiochi da bar, in quanto erano vietati agli under 14!
Questo aspetto meriterebbe un qualche tipo di approfondimento legislativo, perché se fosse vero, sarebbe l'ennesima legge che nessuno faceva rispettare. Nei bar entravano sia i carabinieri che i vigili urbani, ma nessuno ci ha mai detto nulla.
Si parla ancora del divieto legislativo di far vincere qualcosa al giocatore, tema già trattato nel precedente post.
Nel complesso un articolo interessante.
Sul Corsera del 9 ottobre 1982 è riportata questa inquietante notizia, specialmente se letta dopo aver appreso che i videogiochi erano già vietati agli under 14... oltre al fatto che in Italia vige l'obbligo di frequenza a scuola, quindi la mattina un giovane in età scolare deve stare a scuola, mica al bar...
Sia chiaro, anche noi la mattina andavamo a giocare ai videogiochi, ma prima dell'inizio delle lezioni, una partita ad Asteroids tanto per iniziare bene la mattinata, che poi non sapevi come finiva...
Sul Corsera del 14 ottobre 1982 c'è il solito riquadro riassuntivo della Enada 1982.
Di nuovo su l'Unità del 16 ottobre 1982 si può trovare un articolo di approfondimento, forse i toni talvolta saranno un po' troppo da anziani, ma vi si possono leggere cose interessanti. L'azienda Zaccaria doveva essere molto innovativa, è presente anche nel catalogo Enada.
E quale sarà mai il pinguino che nel 192 era intento a trasportare cubi di ghiaccio? ^_^
Ok, non c'entra nulla con i videogiochi, ma questo ragazzino è un genio, averne un terzo di quel cervello!