Questo post ha il medesimo scopo personale del precedente su "Il Giornalino", poter riporre in altro loco una serie di riviste che avevo in casa a prender polvere in attesa di postarne i vari contenuti. Con la sostanziale differenza, rispetto alla rivista per ragazzi di relativamente recente acquisizione, che le annate 77, 78 e 79 della "Domenica del Corriere" furono il mio primo acquisto in blocco accaduto anni ed anni addietro.
Come per il post con vari articoli de "Il Giornalino" il risultato finale sarà un po' caotico, con vari argomenti in parte senza nesso tra di loro, ma dovevo assolutamente immagazzinare queste riviste ^_^
P.S.
E non ho finito post simili! :]
P.P.S.
Così, forse, meglio si potrà comprendere cosa voglia dire e quanto possa costare fare ricerche come le mie (e di altri), e perché mi secca trovare gli inutili e vetusti contenuti riesumati da me in altri lidi a pagamento.

Essendo un articolo del 24 marzo 1977, si viveva ancora una televisione che trasmetteva programmi per ragazzi pre era goldrekkiana, quindi quello che ci veniva elargito era tutto grasso che colava, non c'era molta scelta:
"O così o pomì" (cit. pubblicitaria) ^_^
Non che non sia affezionato a "Supergulp!", ma le opzioni erano questo e/o "Scacciapensieri" e poco altro...
Lo ammetto, io aspettavo spasmodicamente l'appuntamento settimanale con "Supergulp!" per il cartone dell'Uomo Ragno, tutto il resto variava dal molto simpatico (Nick Carter o il "Gruppo TNT") al "che noia" (il resto dei fumetti di matrice italica/europea).

Questo breve trafiletto con immagini deve essere consultato con il libro "La camera dei bambini – Cinema, mass media, fumetti, educazione" di Antonio Faeti pubblicato nel 1983, in cui si accenna all'illustratore/attore Masakane Yonekura e alla sua partecipazione alla fiera del libro per ragazzi di Bologna.
Già in quel post del marzo 2014 (10 anni fa!) avevo fatto presente che l'evento non era avvenuto nel 1978, come riportato nel saggio, ma nel 1977, questo trafiletto lo conferma.
Il fatto che fosse stato premiato un libro illustrato per ragazzi con scene (accennate?) di sesso, sensualità e violenza fece scalpore, ma, alla luce di quello che capiterà poco meno di un anno dopo con l'arrivo dell'animazione nipponica televisiva in Italia, fu un primo indizio di quali fossero i contenuti normali per i giapponesi e che per noi potevano non esserlo.
Purtroppo non ho trovato alcuna immagine del libro "Takeru" di Masakane Yonekura, non la trovai 10 anni addietro, non ne ho trovate oggi, poi poterlo sfogliare sarebbe il massimo, ma da qualche ricerca che ho fatto, mi sa che le sue opere son diventate troppo costose pe r me ^_^

L'articolo, uno dei tantissimi su "Guerre Stellari", risulta interessante, oltre al fatto che è su "Guerre Stellari", anche perché è una anteprima delle proiezioni negli Usa, in tempi in cui non sapevi nulla di un qualsiasi tema se non te lo illustrava la carta stampata ^_^
Ovviamente l'autore dello scritto non aveva visto il film, quindi nel trafiletto si commette un piccolo errore nel descrivere la scena dell'immagine in grande come "una sfilata militare extraterrestre", era una parato d'onore.
Ma veramente "Guerre Stellari" non conteneva "alcun messaggio"?
Veramente non aveva alcun riferimento di costume e non trattava alcun problema sociale o politico?
Ok, c'è la lotta tra il bene ed il male etc. etc. etc., ma la scena in cui C1P8 e D3BO vengono allontanati dalla taverna a Tatooine in quanto droide, forse non ricordava agli Usa il loro segregazionismo di qualche decennio addietro?
Ribadisco, oggi con un click si apprende tutto o quasi, ma nel maggio del 1977 dovevi tradurti le riviste di spettacolo statunitensi, cosa che magari causava qualche equivoco sul ruolo dei personaggi. Come il feroce Governatore Tarkin diventa il feroce Imperatore Tarkin ^_^

La foto qui sopra era all'interno dell'articolo "Un pianeta è scoppiato per una guerra atomica", in cui degli scienziati sovietici affermavano che tra Marte e Giove c'era un pianeta abitato da alieni che durante un guerra nucleare venne spazzato via dal nostro Sistema Solare.
Tralasciando che poteva essere un bel incipit per una seria animata di un robottone Toei, si vede una statuina Aniwa di Jeeg, che viene considerata la prova di un alieno con tuta spaziale.
E' indubbio che gli autori giapponesi attinsero anche a questa tipologia di teorie e a tutta una serie di libri di matrice statunitense:

Io ero un bambino assennato, detestavo farmi male (e lo detesto anche oggi), quindi nel limite del possibile evitavo attività ludiche chiaramente prodromiche di fratture, ergo non solo mai salito su uno skate-board, infatti ho ancora tutte le ossa sane, il cervello meno ^_^
Però togliere "skate-board" e sostituitelo con "monopattino elettrico" e l'articolo parra a grandi linee scritto oggi.

I fan di animazione giapponese con una età molto più bassa della mia capita che spesso non valutino per nulla la questione dei programmi, quindi anche i cartoni, trasmessi a colori o in bianco e nero. Infatti per chi aveva una tv a colori i cartoni animati giapponesi erano coloratissimi, ma una fetta di piccolo teleutenti , tra cui io, li vedeva in bianco e nero...
Questo aspetto rende quasi increduli i più giovani, ma ogni tanto cerco di ricordarlo:
L'articolo commenta un anno di tv a colori, per chi lo aveva, ovviamente T_T
E non ero l'unico nel febbraio del 1978, infatti il 90% degli italiani guardava i programmi tv su un apparecchio in bianco e nero, questo perché, oltre al canone televisivo più salato, una tv a colori costava da 500 mila lire ad un milione!
Nel 1978 fare dei debiti per un bene superfluo come una tv non era visto benissimo, mentre oggi l'italiano si indebita per le cagate più assurde...
La cospicua differenza di costo tra il canone televisivo Rai a colori e in bianco e nero portava a non dichiarare di aver acquistato una tv a colori, quindi ad evadere una tassa.
A casa mia, anche per non pagare il canone Rai a colori, visto che i miei avevano la fissa di pagare le tasse, la tv a colori arriverà solo nel 1986...

Se trovo un articolo sui "Muppets" lo devo "salvare" dall'oblio, questo articolo riguarda l'esordio di "Sesamo Apriti", su cui ho già postato qualcosa:
Per la serie i "cattivi giapponesi sfruttarono i poveri bambini italici con il merchandising"...
P.S.
Da notare il "bambino negro", qualche passa avanti lo abbiamo fatto.

A dire il vero non ho sempre tenuto, fotocopia, salvato, fotografato gli articolo su "Incontri ravvicinati del terzo tipo", ma questa volta si ^_^
In questo caso venne fatta una intervista a Spielberg che anticipava il film nelle sale, ma anche a Carlo Rambaldi, quindi interessante anche qualche decennio dopo.

Dopo poco più di un anno la redazione della "Domenica del Corriere" tornò a scrivere su "Supergulp!", benché nell'articolo non vengano nominati, anche perché forse non erano ancora considerati il nemico pubblico concorrenziale numero uno, "i fumetti in tv" ormai dovevano fare i conti con Heidi e Goldrake...

Un articolino su "Telealtomilanese" in una rivista non locale non è poca cosa, le informazioni restano preziose.

Superman era l'eroe di carta che tirava di più ai tempi, oggi, per fortuna, ci siamo evoluti :]
La notorietà di Goldrake inizia a farsi sentore, visto che il kriptoniano è messo, seppur nello spazio di mezza frase, a confronto con il fleediano.
Se gli autori originali del fumetto vivevano in povertà e l'attore della serie tv del 1959 si sparò alla tempia, al povere Reeves non è andata meglio...

Nella primavera del 1979 le tv locali private erano esplose come numero, era ancora lontano l'avvento dei network che le avrebbero ridotte fino quasi ad annientarle, come ad omologarle.
All'argomento ho già dedicato spazio, largo, alcuni post:
Per la cronaca la famigerata legge che doveva regolamentare il far west televisivo e l'etere selvaggio non venne mai approvata perché non faceva comodo a qualcuno, a voi intuire chi fosse quel qualcuno...

La mappa resta una buona fotografia del numero di emittenti del periodo.

Ho ancora i brividi al pensiero di quando vidi Alien in tv, ero già grandicello, ma mi inquietò assai, in fondo all'idea che "nello spazio nessuno può sentirti urlare", non puoi restar sereno...
Si noti che ci sono i giudizi dal punto di vista femminile e da quello maschile, dove la donna pare più matura e poco affascinata dalla fantascienza cinematografica, mentre l'uomo fa la figura del bambinone.
Oggi non è più così, anche le femminucce apprezzano i filmoni di fantascienza, anche se chiaramente commerciali ^_^

Di solito erano solo le annunciatrici Rai ad essere al centro dell'attenzione mediatica, in questo articolo un po' di spazio viene dato anche a quelle delle tv locali private, tra cui la solita Barbare D'Urso, che pare immortale ^_^
Lucio Flauto lo seguivo al Pomofiore su "Antenna 3 Lombardia", un simil "La Corrida" radiofonica di Corrado, solo che ti tiravano i fiori, se cantavi bene, oppure i pomodori, nel caso opposto :]