Proprio il giorno dell'uscita italiana del Nintendo Switch, io ho (ri)comprato un'altra fantasmagorica console, con una grafica ULTRA HD, un audio dolby surround ipergalattico, dei videogames con una giocabiltà insuperabile, oltre che difficilissimi, completamente wirelss, memoria espandibile a millemila terabyte, modalità multiplayers ed online etc etc.
No, ok, forse ho un po' esagerato... un po' tanto, diciamo che c'è la modalità multiplayers, dato che si gioca in due T_T
Occasionalmente mi capita di ascoltare i discorsi di videogiocatori più giovani, anche molto più giovani, sono sempre preparatissimi, professionali, ma per quanto ne possano sapere, e per quanto siano più bravi di me, io li guardo sempre con un'aria di sufficienza, perché io ho giocato con i primi videogiochi! gne gne gne ^_^
Ci ho giocato quando vedere sullo schermo, di una tv in bianco e nero(!), quei quattro pixel messi in croce pareva una magia, e nessuno faceva storie per l'audio o la giocabilità, i dialoghi o la durata di gioco, si giocava e basta.
Ovviamente non voglio mica dire che la console Reel sia preferibile a qualsiasi altra console arrivata dopo, ma lo spirito con cui si giocava era diverso, c'era più capacità di stupirsi. Oggi son tutti scafati, tutti mega esperti, tutti iper critici, anche giustamente, visti i costi >_<
In questi casi penso si debba scrivere "correva l'anno...", infatti correva l'anno 1977, oppure 1978 (non sono sicuro), quando per il relativo Natale arrivò a casa mia questa console di ultima generazione. Non fu la prima console venduta in Italia, ma fu la mia prima console, con quei colori totalmente improbabili, che oggi nessuno dei colossi tecnoludici si sognerebbe mai di appioppare al proprio modello...
Per quanto riguarda l'anno potrei anche sbagliare, perché la console è presente in un catalogo del Natale 1979 (dovrei controllare in quelli che non ho ancora postato), inoltre nella garanzia (sarà scaduta?) è scritta la data del primo gennaio 1979, ma io resto convinto che sia antecedente.
Di certo la mia memoria aveva fatto cilecca riguardo all'audio, infatti non ricordavo proprio che il suono, dei semplicissimi "bip", provengano direttamente dalla console!
Questo perché alla televisione ci si collega solo ed esclusivamente con il cavo d'antenna, a cui segue la noiosa ed impegnativa, allora come oggi, operazione di ricerca del canale/frequenza tramite cui il dispositivo trasmette il segnale.
Il punto debole di queste console era la necessità dell'intervento di un adulto. In primis perché dovevi occupare quella che di norma era l'unica televisione di casa, e perciò dovevi chiedere il permesso, poi perché bisognava collegarla, staccando il cavo dell'antenna, infine ricercare il canale.
Sul come eseguire il collegamento ad una televisione a tubo catodico, inserisco una piccola guida al termine della recensione, magari può tornare utile, visto che è molto semplice e gratuita ;)
Chi entra a casa mia resta sovente assai perplesso nel vedere che ho ancora un televisore a tubo catodico, un mitico Sony Trinitron del 1996!
Ecco, ora posso fieramente motivare questa mia scelta antidiluviana:
ho potuto rivedere e riascoltare i giochi della console Reel!
Scrivo solo "rivedere e riascoltare" perché giocarci è impresa un po' ardua, e contemporaneamente tediosa.
Ardua perchè, nonostante il videogioco funzioni, la manovrabilità dei pad si deve essere rovinata un po' con il passare di questa quarantina di anni.
Tediosa perché... non credo che ci sia bisogno di spiegarlo, basta guardare il video ^_^
Ricordo che nelle modalità a due, quando la pallina passava per il tuo "omino", ne veniva deviata la traiettoria, se la palla era tua, mentre veniva respinta se la palla era degli avversari.
Inoltre, quando si vede che la pallina attraversa gli "omini", non è un bug del software(?), ma è causato dal raggiuntgimento dei 15 punti, cioè era finita la partita. Non c'erano musichette trionfali o video inneggianti, semplicemente il programma ti impediva di continuare.
I giochi disponibili sono solo, per l'abbondanza a cui siamo abituati oggi, quattro, ma allora parevano mille:
Tennis; calcio; pelota; squash.
Penso che sia inutile spiegare che nessuno di noi, prima di giocarci ai videogiochi, avesse la ben che minima idea di cosa fossero la pelota e lo squash...
Il tennis.
Si ok, il punteggio non è quello corretto... miiiiii che pignoli... è un arcade, mica una simulalzione!
Il calcio.
Si, gli schemi di gioco sono pochi, non ci sono i nomi originali dei calciatori e le maglie sono tarocche, si vede che alla Reel non comprarono i diritte dalla Uefa...
La pelota.
Tutti abbiamo giocato a muretto in due.
Ed anche da soli.
Per rendere il gioco più impegnativo si poteva aumentare sia la velocità di gioco, in maniera sinceramente esagerata... ma anche dimezzare la lunghezza delle stanghette.
La "modalità difficile" ^_^
Mettere la velocità al massimo e le stanghette dimezzate era un chiaro segnale di masochismo, lo facevano quei bambini che da adulti giocherrano ai giochi di simulazione settando anche l'assurdo >_<
La confezione enfatizzava il gioco in famiglia, purtroppo erano altri tempi, e i genitori, a differenza di oggi, in quanto essi stessi ex videogiocatori, non erano molto inclini a cimentarsi con queste diavolerie.
Da notare anche la scritta di avvertenza, che aveva uno scopo reale, dato che molti genitori temevano che queste macchinette potessero danneggiare la televisione...
"Provvisto di dispositivo contro la sovramodulazione per la sicurezza del vostro tv"
Tipico ambiente casalingo anni 70.
A casa dei miei avevamo una tenda in salotto praticamente identica a quella delle foto T_T
Una delle problematiche era quella di dover movimentare la televisione, che a differenza di quelle moderne, che sono leggerissime, pesava spesso decine di chili. Oltre al fatto che un urto avrebbe potuto far scoppiare il tubo catodico. In pratica un bambino non poteva collegare queste console.
La Reel, azienda italianissima, a dispetto nel nome anglosassone, esportava in tutta Europa.
Tirare fuori dal cartone la confezione in polistirolo è stata una goduria :]
Al brand Reel ci sono affezionato :]
Ed eccola qua la tecnologia avanzata della fine degli anni 70!!!
I forellini al centro sono quelli da dove si propaga l'audio, mono, ovviamente :]
Il pulsante A serve per accendere la console.
Il pulsante B per passare dalla velocità lenta alla media.
Il pulsante C per passare dalla velocità media alla folle.
Il pulsante D serve per dimezzare le stanghette, detta "modalità injegneeer".
Il pulsante E serve per resettare la partita e cominciarne una nuova.
Il selettore permette di scegliere il tipo di videogioco a cui giocare, se avete visto il primo video avrete notato che durante la partita si poteva tranquillamente cambiare gioco, senza modificare il punteggio, semplicemente venivano aggiunti gli elementi necessari o tolti quelli superflui.
La confezione che ho reperito manca delle istruzioni, però c'è la garanzia, che merita di essere letta, altri tempi :]
La garanzia era di soli tre mesi!!!
Come accennavo sopra questo pezzo fu venduto il primo gennaio 1979, ma sono strasicuro che l'articolo sia almeno dei primi mesi del 1978, ma forse del Natale 1977.
Chiudo con la mini guida per collegare la console ad una tv a tubo catodico.
Con il mio Sony Trinitron del 1996 non si riesce a selezionare la frequenza, la videata di gioco si vede annebbiatissima, ingiocabile, e poi subentra la classica videata nera per scarsità di segnale.
Allora ho usato un espediente, che non necessita di lavoro manuale nè di spese.
Basta collegare il cavo dell'antenna della console all'ingresso per l'antenna di un lettore DVD, collegare il lettore DVD alla televisione tramite il classico cavo scart, e poi rifare la sintonizzazione dei canali televisivi del lettore DVD.
In questo modo il lettore DVD troverà la frequenza e la invierà, tramite presa scart, alla televisione, a questo punto basta selezionare dalla tv il canale del lettore DVD ed il gioco è fatto :]
Ok, io ci ho messo un paio di ore per errivarci T_T