TITOLO: A come Ateotaku, ateismo e animazione giapponese
AUTORE: Francesco Avella
CASA EDITRICE: Youcanprint
PAGINE: 100
COSTO: 8,9 €
ANNO: 2015
FORMATO: 21 cm x 14 cm
REPERIBILITA': Reperibile sul web
CODICE ISBN: 9788891175298
Sono un otaku?
Sono ateo?
Potrei essere otaku e non ateo?
Potrei essere otaku ed agnostico?
Ma perché mi devo porre queste domande?
Per l'autore gli appassionati di anime e manga, cioè gli otaku, se vogliono essere coerenti con la propria religione monoteista (nel nostro caso la cattolica), non possono vedere anime e leggere manga.
Questo non perché lo vieti l'autore, ma la religione cattolica, che, se professata alla lettera, impedisce di seguire anime e manga per i loro contenuti satanici.
L'unico modo di essere otaku e restare coerenti con se stessi, è diventare atei.
L'approccio alla problematica sarebbe anche interessante, senonché, dal mio punto di vista, non l'ho mai considerato un problema. Pur essendo cattolico di nascita, non lo sono per frequentazione ed adempimenti religiosi, e quindi mi guardo gli anime senza nessun problema. Riguardo, invece, la decisione di diventare ateo, la rimando sempre ad un prossimo futuro, anche perché non è che mi cambierebbe la vita.
Ribadisco che lo scritto di Avella può essere anche interessante, però quando si entra nel terreno religioso si entra in un campo minato.
Mi pongo questa domanda: ma se proprio decidessi di fare il grande passo, certificando in pubblico il mio essere ateo, dovrei farlo in quanto mi ritengo otaku?
Non ci sarebbero altre millemila motivazioni valide?
A questo punto si potrebbe affermare che il 4 aprile 1978, cioè la data di trasmissione della prima puntata di Goldrake, in Italia fu il giorno in cui l'ateismo contaminò i bambini?
Avrebbe un senso?
A mio avviso, chi ti dice che per essere coerente con la propria religione devi abbandonare anime e manga, come fa l'autore a pagina 16, commette lo stesso errore di chi fa il ragionamento opposto.
Dico, abbiamo già tanti problemi, bisogna crearsi pure questo?
Diciamo che ho digerito male l'introduzione dell'autore, troppo impositiva, vuole convincere il lettore a diventare ateo, ergo metterei da parte i suoi intenti educativi per concentrarmi, invece, sulle censure religiose subite dagli anime.
Dato che il libro è mancante dell'indice, lo inserisco io:
Introduzione: Ateotaku
Trinità blasfema e censure: sessualità; violenza; occultismo
L'autore elenca alcune censure derivanti da tabù sessuali, tipo il ciclo mestruale e l'omosessualità, a cui seguono le censure per la violenza e l'occultismo. E' questa, a mio avviso, la parte più interessante dello scritto, anche se un po' troppo zelante.
Viene preso ad esempio un anime, raccontata una dinamica ed esposto quanto la chiesa si opponga a questa situazione peccaminosa. Ergo si dimostra al fervente cattolico ( o non fervente) che, se vuole continuare a guardare anime, non può più seguire la propria religione. Forse sarebbe stato meglio concentrarsi solo sulle censure, senza intenti di proselitismo ateo.
Anime per otaku: Fullmetal Alchemist; Ef – a tale of Memories/Melodies; Angel Beast!; Umineko no Naku Koro ni; Maria Holic; Welcome to the NHK; Kimi no Tabi; Ichiban Ushiro no Daimaou; Hellsing; Cowboy Bebop; Spice and Wolf; Hokuto no Ken; Berserk.
Sono consigliati 20 anime che criticano la religione, questo percorso “animato dovrebbe facilitare la scelta di diventare atei.
Io “ Welcome to the NHK” l'ho visto (pure subbato...), e non ci ho notato questi contenuti ateisti... questo vuol dire che tutti gli anime ne contengono?
Ma ci sono anche in film, telefilm e spettacoli vari, pure nel telegiornale... solo che a me non interessa il punto di vista del clero...
Buddhismo e Pastafarianesimo
L'autore consiglia dei libri sul buddismo, in quanto sovente negli anime si parla di questa religione, che lui parrebbe non disapprovare, in quanto manca un dio in cui credere.
Segue il Pastafarianesimo, che manco sapevo esistesse, e che non ho capito quale nesso abbia con gli anime.
Il Natale e la festa del pene
Lettera di un otaku
Aforismi Ateotaku
Non ho capito neppure gli ultimi tre capitoli. Probabilmente sono io che devo aver equivocato il suo contenuto, pensavo che l'argomento centrale fossero gli anime, invece è l'essere ateo. Gli anime e i manga sarebbero solo un mezzo per diventarlo. Spero solo che questo libro non lo legga qualcuno a “Studio Aperto”, altrimenti partirà un'altra caccia alle streghe...
Mi permetto di inserire due scan per rendere conto del tono un po' impositivo dello scritto.