TITOLO: Manga Academica 11, rivista di studi sul fumetto e sul cinema di animazione giapponese
AUTORE: autori vari
CASA EDITRICE: Società Editrice La Torre
PAGINE: 164
COSTO: 14,5 €
ANNO: 2018
FORMATO: 21 cm X 15 cm
REPEPRIBILITA':sul sito della casa editrice
CODICE ISBN: 978889613354
E sono undici.
Undici numeri di Manga Academica.
Undici anni in cui la casa editrice Società Editrice La Torre ci propone ai primi di novembre questa rivista di studi sul fumetto e sul cinema di animazione giapponese composta dai contributi di svariati esperti del settore.
Mi sono preso la briga di andarmi a vedere quanti autori abbiano dato il loro apporto a Manga Academica (non incluse le recensioni ai libri/siti), e ne ho contati 48 (salvo errori), per un totale complessivo di 59 articoli (sempre senza le recensioni di libri/siti). Direi decisamente non male per una iniziativa editoriale che quando lessi “Manga Academica 1”, mi venne subito il dubbio se sarebbe arriva al 2, visto lo scarso interesse che la saggistica pare incontri in noi appassionati di manga ed anime... ed invece in quel di Caserta hanno mantenuto l'impegno:
si possono far loro solo complimenti. Poi va da sé che dei 59 scritti non tutti io li abbia capiti, ed alcuni non mi saranno piaciuti, però è indubbio l'impegno nella divulgazione ed analisi su manga e anime.
In questo undicesimo numero sono presenti cinque contributi, per un totale di 164 pagine, il prezzo è restato immutato.
Goldrake nel dibattito politico italiano degli anni Ottanta. Silverio Corvisieri, il Movimento Sociale Italiano e la Democrazia Cristiana
Devo fare una premessa, senza la quale il mio giudizio sull'analisi di Massimo Nicora potrebbe sembrare sbilanciato a suo favore.
Io ho sempre letto molto di politica, quella della cronaca dei quotidiani dal 1987 ad oggi (anche se attualmente uso il web), e quella antecedente grazie alla saggistica sui tanti aspetti oscuri della vita politica italiana. Poi sono un appassionato di anime, come si può intuire da questo blog. Quindi lo scritto di Nicora, che mette assieme politica e cartoni animati giapponesi, non poteva che interessarmi.
Direi che Nicora ha scritto qualcosa che avrei voluto scrivere io se ne fossi stato capace ^_^
Benché questo primo contributo occupi 65 pagine su 164 totali, avrei gradito fosse ancor di più approfondito, perché gli spunti su questo versante politico/cartoni animati giapponesi non mancano.
Rimando all'indice per leggere quali aspetti sono stati analizzati dall'autore nei nove paragrafi del suo contributo.
Hideko Mizuno e le origini dell'ongaku manga.
Matteo Giacchè ci fa scoprire la mangaka Hideko Mizuno, ed in particolare il suo manga “Fire!”, in cui venne raccontata in uno shojo manga la storia di una rockstar, con delle tematiche assai adulte per un fumetto della fine degli anni 60, tanto adulte che, se non ho capito male, venne pure interrotto.
One Piece, Naruto, Bleach: tre strutture narrative a confronto
Benché io non abbia letto nessuno dei tre manga in questione (ho visto solo qualche puntata a caso degli anime), ho trovato assai interessante l'analisi di Ilaria Vigorito. Per ogni manga si entra nel dettaglio di come sia strutturata la trama, per poi fare un confronto tra i tre titoli individuando i punti di contatto e le differenze. Mi ha impressionato come l'autrice sia arrivata ad individuare un largo numero di strutture narrative, indice che, oltre che conoscere la tematica, ha letto approfonditamente le tre opere. Di certo, se è piaciuto a me, chi avrà letto i relativi manga, non potrà che trovarlo ancora più interessante.
Leiji Matsumoto e il Nibelungo fantascientifico
Altra premessa, io detesto Wagner, riesco a digerire pure Mahler (anche la sua quinta sinfonia), ma Wagner non lo reggo proprio... idem la versione nibelunghesca di Harlock. Quindi preferisco astenermi da valutazioni in merito.
L'autrice mette direttamente a confronto “L'Anello del Nibelungo” wagneriano con la versione animata di Matsumoto. Un pirata di gomma per educatore. Spunti formativi per giovani adulti attraverso One Piece.
Mi sono trovato in difficoltà anche per questa analisi, in quanto, oltre a non aver visto One Piece, non uso Facebook. Infatti l'autore ha seguito la pagina di FB “OnePieceMania” per un mese al momento della sua inaugurazione nel novembre del 2017.
Penso che ormai “noi” ci si debba rassegnare al fatto che ci saranno (per fortuna) sempre più saggisti che scriveranno delle nuove serie con analisi ed annessi e connessi, un po' alla volta le serie dell'epoca dei “cartoni animati giapponesi” finiranno (di nuovo per fortuna) nel dimenticatoio.
Quello che non ho capito, invece, in cosa consisterebbe la novità feisbucchiana che sul web nascano dibattiti interessanti, le persone si confrontino e che, magari, dal rapporto on line si passi alla conoscenza diretta. Fummo proprio noi con i forum a generare questa dinamica per la prima volta con i topic, post, flame sui “cartoni animati giapponesi”. Non è che FB abbia inventato qualcosa... forse bisognerebbe andare a rileggersi le tonnellate di pagine web dei defunti (o quasi) forum strapiene di discussioni ed analisi, battute e litigi, informazione e primizie.
Ma sarà che ormai sono vecchio per trovare interessante un like messo ad un post ^_^